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Il progetto del Governo, concordato con l'ANCI, prevede la realizzazione di tre fondi comuni pubblici, due immobliari e uno mobiliare, con una dote di 3,5 miliardi, per le dismissioni degli enti locali. Tale iniziativa, coinvolgerà oltre ai Comuni anche Province, Regioni, Cassa Depositi e prestiti e Agenzia del Demanio, e servirà per rilanciare definitivamente il federalismo demaniale.
- Il primo fondo immobiliare sarà gestito, secondo le informazioni documentate dal Corriere della Sera, dalla Cassa Depositi e prestiti, con una dotazione iniziale di un miliardo. Obiettivo è l’acquisizione dei beni immobili di Regioni ed enti locali, da ristrutturare e collocare sul mercato.
- Il secondo fondo immobiliare sarà invece nelle mani del Demanio, con il compito di portare a mèta il federalismo demaniale. Gli immobili disponibili confluiranno sul fondo, quindi Regioni ed enti locali potranno entro breve tempo esercitare il diritto di opzione per la loro acquisizione, ricevendo la titolarità del bene e quote del fondo comune. Riguardo il patrimonio non opzionabile, anche questo andrebbe collcato sul mercato. Il ricavato servirebbe ad abbattere il debito o favorire gli investimenti di Regioni ed enti locali.
- Infine il fondo mobiliare, che raccoglierebbe dunque azioni, e servirà ad agevolare la dismissione delle aziende comunali.
A cura di : Dipartimento delle Finanze